Con il termine dolore cronico, si fa riferimento a un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata o meno a danno tessutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di un simile danno (IASP, 1994), che perdura per più di tre mesi dall’evento scatenante. Il dolore cronico risulta fortemente correlato ad aspetti di natura emotiva e cognitiva (Hanscom et al., 2015). Infatti, tale esperienza può non essere direttamente collegata all’origine del disturbo e si caratterizza per importanti conseguenze sulla qualità di vita della persona: riduzione delle autonomie personali, alterazione delle abitudini sociali e lavorative, insonnia, tendenza all’isolamento, oltre che comorbilità con sintomi ansioso-depressivi (IASP, 2010), se non con veri e propri disturbi clinici (Mc Williams, 2003).
Un aiuto alle persone che soffrono di dolore cronico arriva dalla Terapia Cognitivo Comportamentale a partire dalla gestione della qualità del sonno, infatti, dormire poco e male costituisce uno degli elementi di amplificazione della situazione dolorifica e fa da freno alla possibilità di intraprendere delle attività che producono un miglioramento della qualità di vita del paziente. La presenza di un pensiero di tipo catastrofico caratterizza le persone colpite da dolore cronico, è importante intervenire quindi su questo versante proprio perché questo tipo di pensiero funziona da mediatore, assieme a depressione e credenze di evitamento, tra dolore cronico e autonomia personale. Il pensiero catastrofico è uno degli aspetti centrali di intervento della CBT proprio perché influenza in modo importante sia la percezione legata al dolore, sia può influenzare in modo negativo le condotte salutari che il paziente dovrebbe mettere in atto (es. controllo del peso, attività fisica, assunzione corretta dei farmaci).
Tra le patologie croniche rientrano anche la fibromialgia, l’endometriosi e le patologie autoimmuni, ormai fortemente diffuse, soprattutto nella popolazione di sesso femminile.
Fibromialgia
La Sindrome Fibromialgica o Fibromialgia è una malattia reumatica caratterizzata da un insieme di manifestazioni fisiche che procurano notevole sofferenza a chi ne è affetto. La fibromialgia è caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso insieme a rigidità, ma molti altri sono i sintomi che si associano al dolore e che possono variare da individuo a individuo: disturbi del sonno, alterazioni cognitive quali attenzione e concentrazione, cefalea, parestesie, stanchezza cronica, disturbi gastro-intestinali. Inoltre diversi studi hanno rilevato una maggiore sintomatologia ansiosa e depressiva nei pazienti affetti da SF rispetto alla popolazione generale; tali sintomi sarebbero tali da mantenere ed alimentare la sintomatologia dolorosa, con conseguenti ricadute sulla qualità della vita dei fibromialgici. La terapia CBT è risultata efficace anche per i casi di Sindrome Fibromialgica.
La terapia EMDR per il dolore cronico e fibromialgia
Infine, un intervento efficace nei casi di dolori cronici e frequenti somatizzazioni, risulta essere l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) che ha lo scopo di identificare gli eventi di vita traumatici o che hanno avuto un forte impatto emotivo sulla persona, che possono tutt’ora ripercuotersi sul presente attraverso varie sintomatologie, sia fisiche sia emotive.
L’approccio EMDR è basato sul modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP). Secondo l’AIP, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale, restano “congelate” all’interno delle reti neurali e incapaci di mettersi in connessione con le altre reti con informazioni utili. Le informazioni “congelate” e racchiuse nelle reti neurali, non potendo essere elaborate, continuano a provocare disagio nel soggetto, fino a portare all’insorgenza di patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici. Le cicatrici degli avvenimenti più dolorosi, infatti, non scompaiono facilmente dal cervello: molte persone continuano dopo decenni a soffrire di sintomi che ne condizionano il benessere e impediscono loro di riprendere una nuova vita.
Credits:
http://www.stateofmind.it/2016/05/trattamento-del-dolore-cronico-cbt/
http://www.stateofmind.it/2015/04/fibromialgia-terapia-cognitivo-comportamentale/