Gestione della rabbia

La rabbia è una delle emozioni primarie, cioè innata e presente in ogni popolazione, accanto a paura, tristezza, disgusto, disprezzo, sorpresa e gioia Ekman, P. (2008). Il termine rabbia viene spesso usato in maniera interscambiabile con ira e collera, ma rabbia mostra un andamento sinusoidale, a volte ha dei picchi in eccesso chiamati collera, esasperazione, furore e ira, oppure in difetto, di intensità minore, e li definiamo irritazione, fastidio, impazienza. In ogni caso si tratta di una risposta emotiva intensa ma transitoria, che si protrae per brevi momenti.

Costituisce una delle minacce più primitive al nostro senso di identità. Il nostro modo di far fronte a intense risposte emozionali è influenzato profondamente dalle nostre prime esperienze con la rabbia. L’escalation della rabbia raramente ci consente di raggiungere una maggiore consapevolezza o la risoluzione dei conflitti, mentre facilita reazioni quali il:

  • sentirsi offesi,
  • attaccati o fraintesi;
  • il rifugiarsi nell’autobiasimo o nel difendere se stessi.

La rabbia può inoltre indicare uno stato di stress legato ad una situazione, la percezione di un forte senso di ingiustizia, una ricerca di attenzione, un bisogno insoddisfatto e moltissime altre situazioni possono generare tale emozione. La rabbia contraccambiata quindi di solito genera conflitti emotivi, che possono essere frequenti tra pari, tra fratelli, nelle relazioni di coppia e tra colleghi, e che non sono di nessun aiuto al superamento degli stessi. Inoltre, un’elevata aggressività, irritabilità o rabbia provate per un tempo prolungato, sono spesso causa e/o conseguenza della depressione.

In che cosa può essere utile lo psicologo?

L’aiuto dello psicologo per i problemi di gestione della rabbia consiste nel:

  • costruire e sostenere la motivazione a mettere in atto pensieri e comportamenti all’inizio dell’episodio di rabbia;
  • usare la procedura del “time-out” per fermarsi prima di reagire in maniera aggressiva;
  • migliorare i rapporti interpersonali, di lavoro o scolastici;
  • promuovere l’utilizzo autonomo di tecniche di modificazione fisiologica per calmarsi (meditazione, respirazione, rilassamento muscolare ed esercizi immaginativi);
  • insegnamento di tecniche comunicative maggiormente assertive.

L’aumento della consapevolezza consente di ridimensionare la collera provata e di rivedere il modo in cui si trattano le persone o le situazioni irritanti della propria vita (che spesso fanno riferimento al mondo del lavoro o degli affetti).

 Bibliografia:

Baggio F. (2013). Assertività e training assertivo. Teoria e pratica per migliorare le capacità relazionali dei pazienti. FrancoAngeli Editore.

Ekman, P. (2008). Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste. Editore Amrita, collana Scienza e Compassione

Lauro D. (2011). Manuale di comunicazione assertiva. Xenia Editore.

La rabbia: un’emozione primordiale a volte adattiva a volte disfunzionale!