Cos’è la terapia EMDR e in cosa consiste
La terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, cioè desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) si basa su un processo neurofisiologico innato, legato all’elaborazione dell’informazione che porta gli individui verso la risoluzione spontanea del disagio associato ai traumi ma, in condizioni di stress, può accadere che questo meccanismo naturale di auto-guarigione si blocchi, impedendo la naturale elaborazione del trauma.
Le informazioni relative all’evento traumatico, quindi, non si integrano con il resto delle esperienze, ma rimangono “bloccate” nel cervello sotto forma di immagini, suoni, odori, pensieri, emozioni e sensazioni corporee che sono state vissute al momento dell’evento. Tutto ciò provoca il “congelamento” della naturale elaborazione e l’esperienza stressante, non potendo essere “digerita” e trasformata in un normale ricordo, provoca sofferenza psicologica che si può ripercuotere fino al presente, sotto forma di vari sintomi (ansia, depressione, disturbi alimentari, disturbi ossessivi, dolori cronici, etc.).
L’EMDR agisce proprio sugli eventi “congelati”, riattivandone l’elaborazione attraverso la stimolazione dei movimenti oculari da destra a sinistra che permettono di migliorare la comunicazione tra gli emisferi cerebrali. In sintesi, l’EMDR aiuta le persone a sentire il ricordo di esperienze traumatiche in modo nuovo e meno disturbante.
Dopo una o più sedute i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che nel giro di 3-6 sedute si ha dal 77% al 100% di remissione del disturbo post-traumatico da stress in vittime di traumi singoli.
Perché fare terapia EMDR: elaborare traumi con la T maiuscola e traumi con la t minuscola
Tutti noi, per il semplice fatto di vivere, siamo esposti all’eventualità di sperimentare traumi psicologici. Esistono traumi che si possono definire “con la T maiuscola”: sono ferite importanti che minacciano la nostra integrità come calamità naturali, incidenti stradali, aggressioni, abusi, violenze, omicidi o suicidi di persone care, diagnosi infauste, aborti, etc.
Ma vi sono anche traumi “con la t minuscola”, esperienze precoci che sembrano oggettivamente poco rilevanti, ma che possono assumere un peso soprattutto se ripetute nel tempo o subite in momenti di particolare vulnerabilità o nell’infanzia. Traumi con la t minuscola possono essere: atti di bullismo vissuti in età adolescenziale, aver assistito a conflitti familiari accesi, subito rimproveri costanti ed eccessivi, abbandoni o minacce di abbandono, aver subito violenza verbale e/o fisica, essere stati umiliati in classe davanti ai compagni, etc.
Per i traumi con la t minuscola, molto frequentemente non si hanno ricordi chiari di episodi specifici ma solo sensazioni o ricordi molto vaghi e nella vita di tutti i giorni si possono manifestare malesseri generali quali: attacchi di panico, ossessioni, fobie, dolori cronici, ansia, depressione, somatizzazioni, senso di insoddisfazione, nervosismo, agitazione interna, facile litigiosità, sensazione costante di non sentirsi mai compresi, sensazione cronica di solitudine e abbandono, esperienze di rifiuto, trascuratezza, etc., attivati da situazioni emotivamente simili a quelle vissute nel passato.
Efficacia del trattamento EMDR
L’EMDR è considerato il trattamento evidence-based per il DPTS (Disturbo Post Traumatico da Stress), validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma. È approvato dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013 e dal nostro Ministero della salute nel 2003.
Particolarmente indicato nella cura delle conseguenze dei traumi, anche per quelli di minore entità, l’EMDR si è via via trasformato in un approccio sempre più raffinato, complesso e globale, in grado di affrontare gran parte dei disturbi, in particolare tutti i disturbi d’ansia, le fobie, i disturbi alimentari, le malattie oncologiche, i traumi relazionali (bullismo, violenza subita o assistita), la depressione, i disturbi bipolari, dolore cronico e somatizzazioni. Recenti studi hanno riportato l’efficacia anche nei casi di fibromialgia.
Durata del trattamento
Non è facile prevedere la durata di un trattamento EMDR, questa dipenderà dal tipo di problema, dalle circostanze di vita, dal numero di eventi traumatici subiti e dalla loro entità; potrà essere molto breve, 4 o 5 sedute per l’elaborazione di un trauma singolo con la T maiuscola, oppure durare molto di più, in particolare nelle problematiche complesse, oppure nell’elaborazione dei traumi con la t minuscola.
Bibilografia
Francine Shapiro, “EMDR Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari”, Mc Graw Hill
Elena Simonetta“Esperienze traumatiche di vita in età evolutiva. EMDR come terapia”, Franco Angeli
Francine Shapiro “Lasciare il passato nel passato”, Astrolabio
Isabel Fernandez “Traumi psicologici e ferite dell’anima- Il contributo della terapia con EMDR”,Liguori Editore
Ricky Greenwald “L’EMDR con bambini e adolescenti”, Astrolabio.