Cosa impedisce di cambiare: le trappole emotive

 

  • Continuate ad innamorarvi di persone che vi rifiutano?
  • Rimanete coinvolti in relazioni con persone fredde nei vostri confronti?
  • Pensate che ci sia qualcosa di sbagliato in voi?
  • Vi sentite ansiosi e vulnerabili?
  • Provate troppo spesso un senso di inadeguatezza e di inferiorità?
  • Siete diffidenti nei confronti degli altri?
  • Anteponete i bisogni degli altri ai vostri al punto tale che le vostre esigenze non vengono mai soddisfatte?
  • Pensate che nessuno vi capisca?
  • Non vi sentite mai appagati o non realizzati o immeritevoli nonostante l’approvazione e il consenso degli altri?
  • Pensate di non valere nulla?

 

Se avete risposto di sì ad almeno una di queste domande, forse siete rimasti imprigionati in una “trappola emotiva”. Queste trappole sono più comuni di quanto si creda, ognuno di noi nella vita potrebbe essere finito all’interno di un circolo vizioso che impedisce di vivere una vita serena. Vivere in una trappola significa avere sempre la sensazione che qualcosa di vitale ci sfugga, di non essere pienamente padroni della propria vita, spesso bloccati all’interno di modi ripetitivi di pensare, di sentire, di comportarsi e di relazionarsi con se stessi e gli altri, tali da compromettere importanti aree de funzionamento affettivo, lavorativo e sociale. Spesso prende la forma di una “profezia che si auto avvera”: più tentiamo di evitare quel dolore e più ne rimaniamo vittime.

Queste modalità si formano nel tempo in momenti cruciali dello sviluppo di una persona, presumibilmente nella prima infanzia o nell’adolescenza, dall’incontro tra il proprio temperamento genetico e le proprie esperienze interpersonali, prime fra tutte quelle con i propri genitori, i primi “trainer” della nostra vita.

Può essere capitato a chiunque, nel corso della propria vita, di avere avuto esperienze emotivamente negative che possono aver lasciato un’impronta molto profonda dentro si sé, tale da creare l’aspettativa che ciò che di negativo è accaduto nel passato è ciò che accade sicuramente nel presente ed è quello che ci si deve attendere nel futuro, in un’estenuante ripetizione di schemi sempre uguali, dolorosi e insoddisfacenti.

Ecco allora che ci si può “arrendere alle trappole” e perdere la speranza di cambiare i propri modi di pensare, sentire, agire e relazionarsi, rimanendo nella trappola. Oppure si può cercare di evitare ogni situazione che possa far scattare la trappola, ossia ogni situazione che possa farci sentire in trappola. Oppure ancora, si può tentare di vivere “all’opposto della trappola”, come se andasse tutto bene, ma consapevolmente spaventati di poterci cadere da un momento all’altro.

Uscire dalle trappole si può. Nessuno ci impedisce di cambiare e di vivere una vita piena e soddisfacente nonostante le esperienze di vita (anche negative) che possiamo avere vissuto.

Non siamo in balia di un destino crudele, siamo noi gli artefici della nostra vita.  Facciamo pace col passato per vivere un nuovo presente.

Bibliografia:

“Reinventa la tua vita. Scoprite come modificare voi stessi e liberarvi dalle trappole che vi impediscono di cambiare la vostra vita” di Young Jeffrey E. e Klosko Janet S. (2004)