
Bruxismo, questione di stress!
Il Bruxismo è una contrazione esercitata inconsciamente durante la notte o di giorno dai muscoli elevatori della mandibola sotto l’influenza di determinato stati nervosi. A livello delle arcate ne conseguono pressioni, frizioni, digrignamenti che si ripercuotono dannosamente sulle superfici dentarie e sul parodonto (con possibile riassorbimento osseo).
Questo disturbo è presente nell’8% della popolazione adulta, nel 14% dei bambini e solo nel 3% degli anziani. I fattori eziologici del fenomeno non sono ancora chiari: in alcuni casi si è notata una predisposizione familiare, talvolta si è fatto riferimento a malformazioni mandibolari o a problemi d’occlusione dentari e anche a stati psicopatologici alterati (tensione emotiva, stress, aggressività) o ad alterazioni del sistema extrapiramidale.
In ambito psicologico il Bruxismo è stato inserito nel Manuale Diagnostico per i Disturbi Mentali (DSM-IV) tra i disturbi del sonno.
Quali sono i sintomi?
I sintomi del bruxismo si possono suddividere in fisici e orali e psicologici:
Tra i sintomi orali vi sono usura anomala dei denti, nei casi più acuti frattura dei denti, infiammazione e la recessione delle gengive, la mobilità dei denti in eccesso e perdita/crepatura prematura dei denti.
Tra i sintomi fisici, invece, vi sono mal di testa generalizzato, nell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), con mialgia facciale (dolore muscolare), spesso anche mal di orecchio, rigidità alle spalle unitamente a mal di schiena e pesantezza delle gambe, disturbi del sonno.
Il mal di testa sembra essere il dolore più comunemente riscontrata e si stima che il bruxista sia più predisposto allo sviluppo di emicrania e la cronicità della patologia porta a sviluppare con più probabilità dolore craniofacciale.
Nel caso dei bambini, bruxismo si verifica spesso con sintomi nasali (ostruzione) e di respirazione a causa di tonsille e adenoidi troppo grandi. Da recenti ricerche è emerso che i bambini che bruxano possono sviluppare problemi attentivi. Inoltre, i bambini con bruxismo notturno hanno dimostrato di avere maggiori livelli di ansia rispetto agli altri bambini.
A livello psicologico, numerosi studi hanno evidenziato che forti livelli di stress emotivo siano il principale fattore scatenante. Stati depressivi, al contrario, possono plausibilmente essere un effetto del disagio dell’ATM persistente piuttosto che la causa.
In generale, periodi difficili (ad esempio esami, lutto, matrimonio o trasloco), lavori stressanti, tratti della personalità caratterizzati da forte competitività o iperattività, rabbia repressa o frustrazione sembrano essere variabili che contribuiscono alla comparsa del bruxismo.
Invece, il Bruxismo Awake (diurno) spesso si verifica durante i periodi di concentrazione come mentre si lavora al computer, guida o legge.
Quali sono le cure?
A livello odontoiatrico vengono utilizzati degli opportuni dispositivi, detti bite, che sono duri e lisci, che proteggono di notte i denti dall’erosione. Tali dispositivi sono preparati appositamente per la persona interessata tramite rilevazione delle impronte delle due arcate. Essi oltre a proteggere lo smalto dall’abrasione, possono anche facilitare il ripristino di un allineamento corretto delle arcate intervenendo sulla funzione muscolare.
In alcuni casi è consigliato effettuare una visita con l’osteopata che, con alcuni esercizi e manipolazione su muscoli e ossa del viso e del collo, può diminuire le tensioni in questa zona.
Per risolvere il problema in modo efficace, però, è opportuno intervenire anche a livello psicologico. È auspicabile, infatti, individuare le cause originarie dello stress ed aiutare il paziente a trovare il modo più appropriato per rilassarsi. Per alcuni può essere sufficiente prendere coscienza della natura psicologica del disturbo e modificare il proprio stile di vita, cercando di rallentare i ritmi, dedicandosi di più ad un hobby o ad uno sport. In altri casi potrebbe essere presente un disturbo d’ansia, che andrebbe valutato assieme allo psicologo, il quale poi concorderà con il paziente il percorso terapeutico più appropriato.
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